Fonti: Il Mattino di Padova, Corriere delle Alpi, La Nuova di Venezia e Mestre, La Tribuna di Treviso del 29/10/2025
Via libera della Corte d’Appello alla lista Popolari per il Veneto. «È una vittoria della democrazia e del buonsenso»
Sono state necessarie ulteriori 72 ore di riflessioni. Colpo di scena, nella competizione elettorale veneta: Fabio Bui, candidato presidente con la lista Popolari per il Veneto, sarà della partita.
L’ufficio centrale elettorale della Corte d’Appello, riunitosi ieri in camera di consiglio, ha deciso di accogliere il ricorso presentato dall’ex sindaco di Loreggia ed ex presidente della provincia di Padova, contro la decisione della stessa Corte d’Appello di rifiutare il deposito della sua lista elettorale, a causa di un vizio di forma.
Nel presentare la documentazione, sabato scorso, Bui e i suoi delegati avevano dimenticato di consegnare anche il foglio relativo ai rappresentanti di lista; ripresentandosi, per la consegna, soltanto l’indomani. «Troppo tardi» secondo il primo giudizio dei giudici dell’appello. Nei termini consentiti, secondo, invece, stando all’ufficio centrale elettorale, che, nel decidere, ha ripescato e preso in considerazione una vecchia sentenza del Consiglio di Stato, di ammissione di una candidatura esclusa invece da un tribunale amministrativo regionale.
Festeggia, dunque, Bui: «È una vittoria della democrazia e del buonsenso» dice, ringraziando poi «la Corte d’Appello, per l’attenzione con cui ha esaminato la nostra posizione». Continua il candidato alla presidenza: «È stata riconosciuta la correttezza del nostro operato e, soprattutto, il di itto dei cittadini veneti di poter scegliere liberamente chi li rappresenterà. La nostra voce torna in campo, più forte di prima».
«Noi non ci siamo mai fermati – dice Bui – perché sapevamo di aver agito nel rispetto delle regole e con trasparenza. Ora ripartiamo con ancora maggiore convinzione, per un Veneto che protegga la sua terra, valorizzi il lavoro e metta al centro la persona».
Il ricorso presentato da Popolari per il Veneto aveva costretto i tribunali delle sette province a rimandare un’ulteriore incombenza, e quindi il sorteggio dell’elenco delle liste, così come saranno raffigurate nelle schede e nei cartelloni elettorali, in maniera diversa a seconda della provincia. Ma non è escluso che questo possa avvenire già oggi

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